Russia, non si è fatto attendere il ricatto che arriva direttamente dal Cremlino nei confronti dell’Europa: l’argomento in questione è il gas. Solamente un movimento dall’altra parte può cambiare il tutto
L’argomento principale di queste settimane non può che essere il gas. Ovviamente oltre al conflitto, ci mancherebbe altro. Per quanto riguarda il primo la Russia sa molto bene che ha in mano un grandissimo potere nei confronti di alcuni paesi europei che sono letteralmente a “rischio”. Ed è per questo motivo che dal Cremlino, direttamente il portavoce Dmitry Peskov, ha voluto dire la sua in merito. In realtà affermando quello che in molti già sospettavano ma che solamente adesso ha avuto conferma.
Se alla Russia non verranno annullate le sanzioni allora le forniture di gas tramite Nord Stream continueranno a persistere. I flussi verranno chiusi fino a quando le pesanti multe nei confronti del paese di Putin saranno ancora attive. Peskov continua a ribadire che i problemi di pompaggio sono nati per via delle sanzioni che sono state introdotte dai paesi occidentali e che non ce ne sono altri.
Russia, il ricatto sul gas: Francia e Germania al lavoro
Nel frattempo dall’Ucraina, direttamente dal primo ministro Denys Shmyal, arrivano parole incoraggianti: “L’esportazione di elettricità del nostro paese può sostituire volumi significativi di gas russo, attualmente importato in Europa“. Nello stesso momento, però, Francia e Germania sono pronti a stringere un patto per risolvere insieme la crisi del gas russo. Nelle ultime ore c’è stato un incontro, in videoconferenza, tra Macron e Scholz.
“La Germania ha bisogno del nostro gas e noi dell’elettricità prodotta nel resto dell’Europa“. Dalla Francia fanno sapere che, nel giro di poche settimane, verranno completate le connessioni per fornire gas alla Germania. Mentre questi ultimi hanno promesso di inviare elettricità quando sarà necessario. Più della metà delle 56 centrali nucleari francesi, in questo momento, non funzionano per via di riparazioni di manutenzione.