Da quando la moglie morì 21 anni fa, Ismail perse l’amore e la ragione della sua vita. Un dolore che l’uomo è riuscito a sublimare tornando alla sua grande passione.
La morte per malattia di sua moglie, a 41 anni, segnò pesantemente l’animo e la vita di Ismail Aliosci, 68 anni. Dalle 8 del mattino di quel doloroso 29 dicembre 2001 tutto cambiò. La disperazione portò l’uomo, di origini macedone, a finire in strada. Si era trasferito infatti in Italia per cercare fortuna facendo l’operaio, e la sua sposa con i suoi due figli adolescenti erano rimasti in Macedonia ad attenderlo.
Nel 2004 l’azienda di Milano che lo aveva assunto lo licenzia, poi muoiono sia il fratello che i genitori. Ismail resta solo, e oggi vive in una struttura nei pressi di piazza della Repubblica. Con i suoi figli ha perso i contatti. L’unico strumento per la sua sussistenza è dovuto alla sua grande passione di gioventù, grazie a cui domanda la carità dei passanti. L’uomo offre infatti poesie d’amore ogni giorno a coloro che passano, distrattamente, nel centro di Roma davanti a lui. La poesia è infatti l’unico modo che ha per superare il doloro e trasformarlo in vita che scorre, trasfigurandolo, nel ricordo di lei.
I versi di Ismail che lo aiutano a non morire dentro
Alcuni dei suoi versi, riportati dal quotidiano Il Messaggero, recitano: “Vorrei essere un sogno per stare con te la notte”, oppure “L’amore è vita, io voglio vivere di te”. Intervistato dal quotidiano romano, l’uomo racconta la sua storia. “Sono nato a Plasnitsa, lì ho lavorato come operaio fino al 93, poi mi sono trasferito in Italia perché nel mio Paese non c’era più lavoro. Ma da quando è morta mia moglie non sono più stato felice”, spiega.
La poesia era la sua passione fin dai tempi del liceo, quando i suoi docenti cercavano di spronarlo ad intraprendere questa strada verso cui mostrava talento. Venti anni dopo il diploma, la poesia ha ricominciato a scorrere nelle sue vene riportandolo alla vita, dedicando versi d’amore alla moglie scomparsa e regalandola ai passanti, donando loro um momento di amore e di umanità in una vita sempre più distante, prese da ben altre faccende quotidiane.
Ogni mattina Ismail si alza all’alba e comincia il suo “lavoro” di poeta, su una traversa del centro, vicina dalla galleria Esedra. Tra un verso e l’altro, si prende cura di quell’angolo ripulendolo dalla spazzatura. Inizialmente erano in due a passare le giornate in quell’anfratto cittadino, ma il suo compagno, Domenico, se ne è andato altrove. Così Ismail è rimasto solo.
Non tutti sono stati indifferenti alla sua storia. Tre anni fa un passante, leggendo le sue poesie, lo ha aiutato nella pubblicazione di un libro, “Cento poesie da Ismail”. Un bel successo, di cento copie stampate e tutte vendute. Ma la maggiore soddisfazione sono stati i “complimenti da parte della gente”, mentre ora lavora al secondo, affidandosi alla Provvidenza per quanto riguarda la pubblicazione. Impossibile non fargli i migliori auguri.