Una decisione nell’aria, ma clamorosa: è saltata ufficialmente la prima panchina in serie A. Si tratta di una decisione che fa discutere
Dopo cinque giornate di campionato è saltata la prima panchina in serie A. Un esonero per certi versi inaspettato, soprattutto per il valore del tecnico e la storia umana che si trascinava dietro. Ma i risultati ottenuti dal suo club nelle prime cinque giornate di campionato, hanno portato a questa scelta clamorosa.
E’ stato esonerato Sinisa Mihajlovic. Il tecnico serbo, che era sulla panchina rossoblu dal 28 gennaio 2019, non guiderà più il club felsineo. Fatali i risultati ottenuti nelle prime cinque giornate di campionato (il Bologna ha comunque guadagnato tre punti in classifica). Dopo un incontro tra l’allenatore serbo e i dirigenti del club, tra cui Fenucci, Di Vaio e Sartori, si è messo fine alla seconda esperienza di Mihajlovic alla guida del Bologna.
Mihajlovic lascia la panchina del club rossoblu, sulla quale si era già seduto nella stagione 2008-09. In queste prime cinque giornate ha ottenuto due sconfitte (contro Lazio e Milan) e tre pareggi (contro Verona, Salernitana e Spezia). Il tecnico è stato protagonista nella stagione 2018-19, di una salvezza incredibile, ereditando da Pippo Inzaghi una squadra che sembrava spacciata. Poi, nelle successive tre stagioni, ha sempre portato il Bologna verso una salvezza tranquilla.
Esonero Mihajlovic, la nota del Bologna
Si interrompe oggi il rapporto professionale tra il Bologna Fc 1909 e Sinisa Mihajlovic. Una decisione che purtroppo si è resa inevitabile, nonostante il forte legame affettivo che si è creato con la società e tutta la città in questi tre anni e mezzo emozionanti e drammatici. Sfortunatamente anche i cicli tecnici che hanno dato soddisfazioni sportive, come questo, possono esaurirsi e perdere la spinta iniziale. A Sinisa e al suo staff va un ringraziamento speciale per aver affrontato il lavoro, in condizioni straordinarie e delicatissime dal punto di vista umano, con eccezionale dedizione e professionalità.
“É stata la decisione più difficile che ho preso da quando sono presidente del Bologna”, dichiara Joey Saputo. “In questi anni abbiamo vissuto insieme a Sinisa momenti bellissimi e dolorosi che hanno cementato un rapporto non solo professionale ma soprattutto umano. Mihajlovic ha affrontato con coraggio e determinazione la malattia fin dal giorno in cui volle rendere pubblico, in una commossa conferenza stampa, il suo stato di salute. Da allora, nonostante i ricoveri in ospedale e i pesanti effetti delle cure a cui è stato sottoposto, è sempre rimasto vicino alla squadra, sforzandosi al massimo di essere in contatto con i giocatori, di persona o in collegamento, grazie anche alla professionalità del suo staff. Il club e la città intera si sono stretti intorno all’allenatore in questa difficile esperienza personale, nonostante Mihajlovic abbia sempre preteso giustamente di essere valutato solo per il suo lavoro. Ora, purtroppo, è arrivato il momento di un cambio di guida tecnica: una decisione sofferta che abbiamo dovuto prendere per il bene della squadra e del club. Ma se anche Sinisa Mihajlovic da oggi non sarà più l’allenatore del Bologna, questa società e tutte le persone che la compongono saranno sempre al suo fianco fino alla sua completa e totale guarigione e nel prosieguo della sua carriera”.
“Il rapporto che abbiamo tutti noi con Sinisa Mihajlovic va molto al di là dell’aspetto professionale”, aggiunge l’amministratore delegato Claudio Fenucci, “ed è normale che oggi siamo tutti dispiaciuti per un epilogo che abbiamo cercato per quanto possibile di evitare. A Sinisa mi legheranno sempre un’amicizia e un affetto che vanno oltre i rispettivi ruoli professionali, ma oggi ci troviamo a dover fare questa scelta dolorosa per il bene di una squadra che è prima di tutto patrimonio dell’intera città e dei tifosi. A Sinisa dico grazie per l’impegno che ha profuso nel suo lavoro, anche in condizioni di difficoltà personale. Il suo è un esempio che resta nella storia del nostro club”.