Ospite di un celebre podcast online, il centrocampista del Real Madrid ha spiegato la sua posizione sulla Superlega.
Mai banale in campo, pungente fuori dal terreno di gioco. Toni Kroos non è solo uno dei centrocampisti più forti e completi della sua generazione, ma anche un uomo schietto, capace sempre di far parlare di sé nelle (rare) interviste che rilascia. Non fa eccezione nemmeno quella alla piattaforma online OMR, in cui il tedesco ha ripercorso le tappe della sua vita professionale e non solo: “Lasciare il Bayern, la Germania è stata la decisione migliore della mia vita professionale e privata. Un grandissimo passo. Avevo 24 anni anni e un figlio, non parlavo né conoscevo la lingua e arrivavo nel club più importante del mondo con l’obbligo di impormi quasi subito. Sono molto legato alla società, al presidente, ai tifosi. È una questione di cuore”.
Kroos ha lasciato tutti senza parole con le sue parole sulla Superlega
Un giocatore fenomenale, capace di rendere al meglio ancora adesso che la carta d’identità dice quasi 33 anni (li compirà il 4 gennaio). Una condizione ottimale alla quale ha contribuito l’addio alla nazionale che “non ho mai rimpianto” e sul Mondiale in Qatar dice: “So che ci sono state diverse lamentele legate all’organizzazione e alla disputa del mondiale in Qatar, ma l’errore non è attuale, è stato commesso dieci anni fa”. Altro tema caldo è la SuperLega.
Kroos gioca nel Real Madrid che è stato uno dei club fondatori e con Juve e Barcellona è una di quelle società che ancora non ha rinunciato al progetto: “Sono convinto che prima o poi la Superlega sarà una realtà, ma vorrei sottolineare che la ricchezza conta fino a un certo punto”. Ricchezza che spopola in Premier League, ma Kroos punge il campionato inglese: “I proventi dei diritti TV e il fatturato della Premier è di parecchio più alto rispetto al resto d’Europa, eppure mi sembra che nessun club abbia inglese sia riuscito a vincere un titolo internazionale”.