Interventi sulle bollette, i partiti pressano Draghi ma lui non ci sta

Lo stop del premier Mario Draghi per quanto riguarda gli interventi sulle bollette, che arriveranno in maniera straordinaria solamente dopo il voto. Venerdì previsto quindi l’ultimo decreto da 12 miliardi. 

Il premier in questo modo si è smarcato dalle pressioni dei partiti e ha lasciato in mano agli elettori, e al prossimo esecutivo, la lotta alla crisi economica dovuta a quella del gas.

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(Ansa)

“È in corso una campagna elettorale e il tema del caro-bollette è il più importante”, sono le parole pronunciate all’agenzia Adnkronos da una fonte vicina al premier, che ha così portato all’attenzione dei media la determinazione di Draghi a correre per la sua strada senza essere trascinato per la manica da una o dall’altra forza politica. “Il Presidente non intende diventare strumento o assecondare la propaganda”, affermano quindi dall’entourage, lasciando intendere un piano ben preciso per combattere il caro bollette, senza possibilità di ripensamenti.

Le parole di Draghi e gli interventi previsti dal Governo

“Faremo il nuovo decreto Aiuti nei tempi, nei modi e nei saldi che abbiamo pianificato”, è la sostanza. Il messaggio riguarda il fatto che non ci sarà alcuno scostamento di bilancio, a differenza di quanto richiesto da Matteo Salvini, Carlo Calenda, Antonio Tajani, e gli interventi si concludono con il decreto di 12-13 miliardi, in arrivo dopo l’approvazione della relazione del governo che avverrà giovedì alla Camera.

Gli interventi previsti sono quelli riguardanti il credito d’imposta del 25% per le bollette delle imprese, bar e ristoranti inclusi e rateizzazione, il bonus sociale per le famiglie con Isee fino a 12mila euro, con la possibilità di ampliarlo fino a 13-14mila, e infine l’ipotesi di introdurre una cassa integrazione gratuita come ai tempi del Covid. Quest’ultima, però, ben difficile. 

Nel frattempo, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha annunciato che giovedì sospenderà la campagna elettorale per presidiare l’aula della Camera in cui si discuterà la relazione del governo. Mentre il co-fondatore del suo partito Guido Crosetto bombarda Draghi in un’intervista rilasciata al Messaggero, in cui lo invita ad “agire subito”. Perché, continua Crosetto, “se non lo fa, famiglie e imprese arriveranno morte a fine ottobre quando si formerà il nuovo governo”. 

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(Ansa)

Anche Enrico Letta è arrivato a chiedere interventi più pesanti da parte del governo dei 12-13 miliardi annunciati dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. Dall’entourage del premier la risposta è però secca: “Il Presidente si muove nei limiti degli affari correnti e dell’ordinaria amministrazione. E fa tutto ciò che è nelle sue prerogative per preservare il Paese e aiutare famiglie e imprese dalla crisi energetica. Non a caso ha già varato due decreti per un importo complessivo di 50 miliardi e presto il governo ne approverà un altro da 12-13 miliardi. Gli altri interventi, strutturati e più importanti, saranno però inevitabilmente competenza del prossimo governo“.

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