Minacce informatiche, ora è allarme: ecco il triste record dell’Italia

C’è un record che alimenta i timori ma va in una direzione chiara: in Italia i rapporti pubblicati alzano il livello d’allarme.

L’Italia è nel mirino degli hacker, e se i dati forniti qualche mese fa lasciavano presagire nuovi attacchi, gli ultimi non lasciano assolutamente dubbi.

Hacker Italia
La ricostruzione di un hacker che prova ad entrare in un sito (AnsaFoto)

Micro Trend, azienda leader nel settore della cyber sicurezza, e l’Osservatorio Cyber di Crif, hanno infatti fornito dati simili, che vanno entrambi nella stessa direzione. L’Italia, in sostanza, è la nazione europea in cui si registrano più attacchi Ransomware. Non è solo il triste record però a preoccupare. Ciò che non va sottovalutato è infatti il boom che si è registrato nel primo semestre del 2022, con numeri che di certo fanno riflettere. La domanda che gli esperti si pongono è infatti una sola e va a caccia dei perché di un aumento così pesante degli attacchi. Ecco quindi la spiegazione, ma soprattutto la risposta a cosa è un Ransomware e come difendersi da questo tipo di problema.

L’Italia nel mirino degli hacker: i numeri sono preoccupanti

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Hacker, l’Italia è al centro di un triste record (AnsaFoto)

Facciamo chiarezza. Un attacco Ransomware non è altro che un virus creato per prendere in ostaggio i sistemi, e per liberarli in seguito solo dopo un ricatto. All’interno dei dispositivi infatti molti di noi custodiscono password, dati sensibili di ogni genere, chiavi di conti bancari. Un danno non da poco, che per chi entra nei sistemi si trasforma in un modo per ricattarci. Fra le vittime preferite però ci sono le aziende e i privati, che custodiscono anche mail personali e numeri di telefono. Tutti dati che poi circolano nel dark web e che sono sottratti semplicemente tramite un virus. Dai dati raccolti, sembra chiaro che gli hacker abbiano colpito principalmente via mail, invitando a cliccare su un link o a scaricare un app. 

Il consiglio resta quindi uno soltanto e l’invito è a non aprire quei link ritenuti non sicuri, dietro ai quali si nasconde un mondo che mette sempre di più nel mirino l’Italia. La nostra nazione negli ultimi report è la prima in Europa con un aumento del 44% in più rispetto al semestre precedente, ma anche al quattordicesimo posto a livello mondiale per scambi di dati relativi a carte di credito. Un mondo spesso invisibile quindi, ma solo in apparenza, perché inconsapevolmente i nostri dati sono sottratti, e nelle peggiori delle ipotesi anche password di conti bancari e dati ancora più sensibili. Difendersi quindi diventa necessario, partendo dalla prevenzione e dall’evitare tutti quei servizi e quelle mail sulle quali abbiamo dubbi e dietro alle quali si nasconde qualcuno pronto ad appropriarsi dei nostri dati.

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