I rossi approfittano della tragedia per lanciare accuse senza senso e cercare consensi da infilare nelle urne. E si accattorciano da soli
Le alluvioni hanno un effetto primario tragico e uno secondario abbastanza disgustoso. Qui ci occupiamo di questo danno collaterale che ha accompagnato anche il nubifragio spaventoso, scrive Libero. Ci riferiamo alle esternazioni di taluni politici, chissà perché tutti di sinistra. Non generalizziamo però. Le espressioni commosse di vicinanza alle famiglie delle vittime, e le assicurazioni a popolo e autorità di impegno immediato e di prevenzione futura, abbondano sulla bocca di leader e comprimari di qualsivoglia partito, e non sono affatto da banalizzare. Certo: è quella retorica che è così facile bollare come ipocrisia, ma appartiene al rito necessario per riconoscere di essere parte del medesimo corpo nazionale, divisi nelle opinioni politiche fino allo scontro si spera solo verbale, ma tenuti insieme da qualcosa di più profondo.
Questa decorosa manifestazione di civiltà dovrebbe valere anche e soprattutto in campagna elettorale. E dovrebbe essere un costume di tutti. Figuriamoci. Li aspettavamo gli specialisti compulsivi del: “Ve l’avevo detto“. Resistono un paio d’ore, poi non riescono a trattenersi. Ed eccoli cavalcare le onde degli straripamenti come orche marine. Purtroppo va così: c’è chi ha approfittato dello spaventoso nubifragio per inzuppare nei fiumi impazziti il biscotto della propria propaganda elettorale. Tranquilli, facciamo i nomi tra un momento. Appartengono tutti quanti alla sinistra, pur divisi in liste differenti, hanno in comune la disperazione dello/a sconfitto/a.
“La priorità è contrastare il cambiamento climatico…”
Questo sentimento di amarezza non genera in loro umiltà ma risentimento, li carica a molla. Così, forse senza rendersene conto, usano le disgrazie che buttano ancora sangue per emergere dal nulla, così da raccattare qualche consenso da infilare nelle urne il 25 settembre. Chi? In ordine alfabetico. Anna Ascani, Angelo Bonelli, Luigi De Magistris. Cosa li accomuna: l’accusa ai politici avversari minimizzatori del riscaldamento globale e l’elogio della propria inascoltata preveggenza. Tutti tendono a modellare la propria statua come quella dell’eroe che non ha potuto evitare questo sconquasso perché i cattivi al potere lo hanno incatenato alla roccia come un Prometeo punito per aver voluto portare il fuoco e la luce della conoscenza alla plebe. Non importa che quelle che il linguaggio giornalistico chiama “bombe d’acqua“, siano ritenute imprevedibili da tutti ma proprio tutti gli scienziati. Fa niente. Colpevoli lo stesso. Chi? Gli altri.
La tesi è questa. Magari questo nubifragio catastrofico era – visto nello specifico – imprevedibile. Ma in generale invece era prevedibilissimo. Si sarebbe dovuto contrastare come si deve il cambiamento climatico. In questo caso si accusa l’incuria geologica italiana. Che c’è, eccome. Ma a Senigallia? Nel luglio 2021 le “nuvole esplosive” (cloudburst) hanno prodotto un’ecatombe nella Germania Occidentale e nel Belgio causando straripamenti e 120 morti. Dissesti geologici anche lì? Ma va. Anna Ascani, Pd, sottosegretaria al Mes e capolista alla Camera in Toscana e Umbria dà via radio la linea ai suoi. Letta aveva parlato di interrompere per lutto la campagna elettorale. Lei obbedisce mica tanto. Dopo aver espresso cordoglio, e spiegato che non è il giorno per polemizzare, che fa? Attacca “chi si affanna a negare, minimizzare o a rimuovere il problema. L’impegno del Partito democratico viene da lontano e oggi queste scelte strategiche sono parte importante del Pnrr. E la priorità è contrastare il cambiamento climatico“. Ah il meraviglioso programma del Pd. Ehi onorevole sottosegretaria. Il Pd è al governo, con interruzione di 12 mesi, da 11 anni! Sono stati i minimizzatori di centrodestra a sciogliere i ghiacciai e a tirare le bombe d’acqua? Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde ed esponente di Alleanza Verdi e sinistra, in coalizione con il Pd: “Oh… Siamo indignati a dover commentare le vittime del cambiamento climatico: prima i morti della Marmolada oggi quelli nelle Marche a Cantiano. Assistiamo all’ipocrisia di quella politica che piange, fintamente, quando ci sono i disastri per tornare a fare i distruttori del territorio e dell’ambiente il giorno dopo“.