“C’è un senatore stupratore”: il web esplode, ma la verità è un’altra

Sui social non si è parlato d’altro: la news su un senatore accusato di stupro, ha tenuto banco. Ma la realtà è completamente diversa

Il sito Fan Page, ad una settimana dalle elezioni, ha lanciato la bomba. Una donna, aspirante politica, che vuole rimanere anonima e che è stata chiamata con un nome di fantasia (Ambra) ha denunciato di essere stata abusata sessualmente nel novembre del 2021 da un senatore della Repubblica, attualmente candidato alle prossime elezioni e ai piani alti di un importante partito politico. “Dopo queste molestie – scrive il sito –  il senatore le avrebbe inviato dei messaggi agghiaccianti di cui siamo entrati in possesso”.

Sul web è scattata, immediata, la caccia all’uomo. Seguendo le foto (di spalle, ma attraverso le quali era facile capire di chi si trattasse), molti hanno immaginato che potesse trattarsi di un esponente politico di Azione. Il partito di Calenda ha immediatamente scritto una nota:  “Il fatto che un sito di informazione, a dieci giorni dalle elezioni, riporti anonimamente accuse tanto gravi senza avere il coraggio di fare il nome del senatore, ma pubblicando foto parziali che lo rendono riconoscibile, rappresenta un nuovo livello di bassezza della stampa italiana. Il senatore che in questa vicenda è parte lesa, non essendo mai stato neanche denunciato dalla donna in questione, procederà legalmente per difendere la sua onorabilità in tutte le sedi”.

La nota prosegue e spiega: “Da un anno il senatore Matteo Richetti ha denunciato alla magistratura e alla polizia postale attività di stalking e minacce riconducibili a una donna già nota alle forze dell’ordine. Attraverso messaggi contraffatti, finti account social e telefonate, la persona in questione sta molestando da mesi il senatore e la sua famiglia. Tutto il materiale è in mano alla magistratura”.

L’AdnKronos ha letto gli atti della vicenda giudiziaria e ricostruisce l’intera storia del senatore di Azione che – attraverso i suoi avvocati – ha definito “altamente lesiva della sua reputazione”. Tutto comincia il 29 novembre 2021 quando Richetti si reca alla polizia postale di Roma per presentare una denuncia contro ignoti.

Il senatore Richetti, nella foto con Calenda, accusato di Molestie – Ansa –

Il senatore racconta che sul suo profilo Facebook, quattro giorni prima, sotto una foto che lo ritrae insieme a ragazzi del suo staff, compare un commento ingiurioso: (fra le altre “omm ‘e merda, te devono arrestà”) e viene anche tirata in ballo una militante di Azione definita “schiava sessuale”. Il 28 novembre gli stessi commenti appaiono anche sotto un post della figlia. Sempre a quanto risulta all’Adnkronos, la situazione degenera perché la misteriosa signora non si fa scrupolo di attaccare tutta la famiglia del senatore con frasi durissime. Sempre il 28 novembre lo staff di Azione segnala un commento ingiurioso della stessa utente, che si firma con nome falso. Anche qui frasi sconnesse, gravi accuse, e insulti alla collaboratrice citata nei precedenti commenti. Persino il fratello della militante, secondo quanto Richetti racconta alla polizia, il 27 novembre viene preso di mira con post altrettanto violenti.

Il 19 novembre 2021 il senatore riceve un sms nel quale viene accusato di nefandezze di ogni genere.  Richetti – a quanto risulta all’Adnkronos – alla polizia allega lo screenshot con numero di telefono del lunghissimo messaggio ricevuto, oltre alle fotografie dei commenti postati sui social. Stando a quanto risulta all’Adnkronos, la polizia avrebbe oscurato per ben due volte i profili fake da cui sarebbero partiti i commenti. Sembrerebbe esserci stata anche una perquisizione, che non avrebbe però portato a identificare la misteriosa donna.

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