Uteri in affitto, a Milano gli incontri segreti

A fissare appuntamenti informativi in ​​albergo è una compagnia californiana. Tutto a portata di clic, ma la pratica è illegale e non si può pubblicizzare

All’inizio di luglio, scrive il quotidiano La Verità, il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha dato una grande notizia ai suoi follower sui social: “Oggi voglio fare un piccolo annuncio. Abbiamo da ieri riattivato il riconoscimento dei figli nati in Italia da coppie omogenitorialiÈ con grande gioia che ho firmato ieri il provvedimento personale  nel mio ufficio“. Ovviamente, dagli attivisti arcobaleno la comunicazione è stata accolta con grande favore, dopo tutto si è trattato di un passo ulteriore e importante lungo la via dei cosiddetti “diritti LGBT“. C’è solo un piccolo problema, di cui solo si evita di parlare quando sul piatto ci sono temi riguardanti i “figli dell’amore arcobaleno“. E cioè che questi piccini, nel caso delle coppie di maschi, possono nascere solo tramite una pratica chiamata utero in affitto. La quale non soltanto in Italia è illegale, ma è pure ritenuta dalla Corte costituzionale un’offesa intollerabile al corpo della donna. Dunque il “diritto” di veder registrati i bambini che Sala tanto orgogliosamente garantisce si basa su un reato, e troppo lieve.

Una nascista
E’ la foto di Alessandra, figlia della donna che ha ricevuto il primo trapianto di utero realizzato in Italia. Il trapianto era stato effettuato nell’agosto 2020, in piena pandemia, al centro Trapianti dell’Azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Catania (Ansa)

Purtroppo, sulla spinta dell’ideologia, oggi si tende a dimenticare l’aspetto umiliante e violento di quella che con un brutto eufemismo viene chiamata “gestazione per altri“. Di più: molti per molti ricorsi che sia del normale. Vi chiedete come facciano? Beh, è ​​molto semplice di quel che si possa pensare, tanto che si può organizzare una gravidanza per conto terzi anche nel territorio governato da Beppe Sala. Già: non c’è bisogno di imbastire chissà quali viaggi, si può benissimo programmare tutto dall’Italia, grazie ai comodi servizi offerti da professionisti come quelli che lavorano per The Surrogacy Law Center. Di che si tratti lo spiega il sito ufficiale: “Il centro legale di maternità surrogata offre servizi professionali e di assistenza tecnica per la riproduzione assistita a individui e famiglie, con personale che parla mandarino, cantonese, francese, spagnolo e khmer. Abbiamo sede a Carlsbad, in California, ci dedichiamo alla stesura di contratti completi di maternità surrogata, ovociti, sperma ed embrioni […]. Non importa quali siano le tue esigenze legali, siamo qui per te». Del resto, lo slogan che confronta sulla pagina di apertura del sito è eloquente: «La genitorialità dipende dall’amore, non dal Dna“.

Incontri segreti e illegali a Milano

Il Sindaco
Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala (Ansa)

La procedura viene presentata con toni dolci: “Il nostro team di esperti ti ascolterà richiesta e adatterà un piano completo di costruzione familiare ai tuoi desideri e bisogni specifici. Dopo aver esaminato le tue esigenze di riproduzione assistita, elaboreremo tutti i contratti necessari, ti forniremo un’ approfondita consulenza legale per spiegare i termini del contratto e finalizzare i tuoi diritti genitoriali, se necessario“. Certo, ciò che troviamo sul sito è convincente. Ma non ci si può fidare fino in fondo a una pagina Web. Ed ecco perché il centro legale di maternità surrogata offre ai potenziali clienti la possibilità di avere incontri faccia a faccia con gli esperti. Basta fare sapere via Web di essere interessati e, alla prima occasione utile, si verrà contattati. Ci abbiamo provato anche noi, e siamo stati accontentati. Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una mail, al solito molto cortese: “Salve. Mancano poche settimane alla nostra visita in Europa per i colloqui privati! Ci piacerebbe incontrarti e rispondere a tutte le domande che hai. Vedi sotto tutte le informazioni al riguardo! Stefania Caballero, fondatrice dello studio legale californiano Slc, sarà presto in Europa! Le date sono: dal 18 al 21 settembre. Stephanie offrirà incontri informativi privati ​​assolutamente gratuiti a tutti interessati a costruire la propria famiglia grazie alla riproduzione assistita“. Chiaro, no? La compagnia che organizza le gestazioni per altri ci offre un incontro a Milano oppure a Roma, in date diverse. Gli appuntamenti dovrebbero avvenire in totale riservatezza in albergo nell’arco di pochi giorni.

La procedura sembra ben studiata e pure rodata. E infatti funziona ormai da parecchi anni. A darne conto per prima è stata, ancora nel 2016, Monica Sargentini del Corriere della Sera. In un hotel di Roma vicino alla Stazione Termini aveva incontrato non la simpatica Stephanie, bensì “Mario Caballero, direttore e fondatore dell’ agenzia per la maternità surrogata Concezioni straordinarie“, il quale era “arrivato apposta da San Diego in California per incontrare le coppie che vogliono ricorrere all’utero in affitto“. La Sargentini, grande esperta della materia, faceva notare che la pratica proposta dal gentiluomo in questione è “vietata dalla legge 40“. Esattamente: la Gpa è proibita, e non si dovrebbe nemmeno pubblicizzare. Eppure, nonostante la prima denuncia a mezzo stampa effettuato dalla collega nel 2016, oggi il gioco si ripropone nella splendente Milano dei diritti. Sia chiaro: il servizio non viene offerto solo a coppie gay, tutt’altro: ci sono coppie etero che si rivolgono a organizzazioni, e che sono pronte a ricorrere all’utero in anche se è vietato in Italia. Evidentemente, insomma, una domanda esiste, per quanto sia sgradevole constatarlo. Sull’offerta, però, dovrebbe le autorità, dato che la legge punisce “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a 1 milione di euro“. Ci auguriamo dunque che qualcuno, anche rapidamente, prenda provvedimenti e si occupi di questi furbi professionisti della maternità surrogata che via mail propongono incontri segreti e servizi illegali. Sarà pure che per diventare genitori servire l’amore, ma qui di amore ne vediamo pochissimo: ci sono soprattutto affari, e non troppo puliti. o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a 1 milione di euro

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